L'ultima newsletter di Francesco Costa, l’ultima newsletter di Chiara Sfregola e una cosa accaduta esattamente dieci anni fa. Poi le cose che ho ascoltato, letto e visto nel periodo non collegato.
Da straniero, ho spesso la sensazione che molti dibattiti sul confronto tra destra e sinistra mostrino, in realtà, un problema comune a molte sinistre: la mancanza di un’"utopia" raggiungibile, di un modello desiderabile, di un obiettivo verso cui tendere. Un'incapacità di immaginare attivamente ciò che si vuole, limitandosi invece a dibattiti di natura reattiva.
Posto che nella mia personalissima visione la sinistra vicina alla gente ha più cose in comune con casa Pound che con Repubblica o con Fedez, per il resto sì, la storia di Clint Eastwood e Platone è l' emblema. Ma è solo l' emblema, poi ci sono i fatti: Fornero, legge Minniti, Renzi, Jobs Act etc. Quello che io vedo nel centro sinistra da una quindicina di anni, sono persone privilegiate con idee di sinistra ma visione classista e individualista che votano politici che fanno cose di destra. Motivo per cui la working class vota a destra, forse perché il PD non è un' opzione, o forse per reale affiliazione, chissà.
Molto vero quello che dici su Fedez, è un discorso che dovrebbe essere chiaro ed evidente a tutti ma nella fattispecie non si può applicare. Si parla di incontro di prospettive diverse ma lui non è andato a presentare una prospettiva di sinistra in uno spazio di destra; Fedez ha sempre cambiato direzione in base a ciò che per lui era più opportuno (per il suo personal branding, appunto), quindi le critiche in questo caso sono più che sensate. Il problema, più che Fedez, però, sono persone di sinistra (o che sostengono di esserlo), con idee ancora di sinistra, che non si presentano in questi spazi e non creano opportunità di confronto.
Sì, il punto della newsletter è proprio l'ultimo che sollevi. Ma sull'idea che tutto ciò che Fedez dice e fa sia marketing oriented, mmh, lì ti seguo meno: ci vedo, invece, nelle cose che Fedez dice e fa, una spontaneità nella migliore delle ipotesi, un'ingenuità nella peggiore, attorno alla quale viene poi cucito un vestito di marketing. Ma l'interesse per i temi di carattere politico e sociale c'è, e c'è fin da tempi non sospetti. Certamente è rimasto un interesse per l'appunto un po' ingenuo e che in quanto tale rende Fedez una banderuola: ieri i diritti della comunità queer - ai quali, sono disposto a scommettere, Fedez tiene ancora -, oggi i toni di complicità con Cruciani e i giovani di Forza Italia.
Purtroppo non riesco più ad intravedere nessun tipo di ingenuità o spontaneità. Vero è che ha sollevato molte tematiche in tempi non sospetti, ma forse il successo lo ha allontanato molto da tutto questo ed ora lo scollamento è sotto gli occhi di tutti - grazie anche alla madre manager che ne gestisce ogni singola mossa (quindi, se mai ci fosse dell'ingenuità, verrebbe immediatamente sovrastata o reindirizzata). Ciò non toglie che possa ancora tenere ad alcuni valori o che non si possa cambiare idea nel corso della vita (a chi non succede?), anche se può non piacere a chi sta dall'altra parte. La differenza è l'esposizione e la strumentalizzazione che se ne fa. Apprezzo molto però che qui se ne faccia una riflessione e uno scambio in un modo che, aimè, capita sempre più raramente di vedere in giro. Grazie!
Io ho reagito similmente male alla chiusura di Pocket, poi mi sono ricordata che prima di Pocket usavo Instapaper, e ho migrato tutto in meno di cinque minuti. Instapaper resiste e lotta insieme a noi per leggere l'internet offline
Sì, ho rimediato anch’io con Instapaper, ma ci sono praticamente cresciuto, con Pocket, e per di più mi pare che Instapaper abbia un’interfaccia così anonima :(
Da straniero, ho spesso la sensazione che molti dibattiti sul confronto tra destra e sinistra mostrino, in realtà, un problema comune a molte sinistre: la mancanza di un’"utopia" raggiungibile, di un modello desiderabile, di un obiettivo verso cui tendere. Un'incapacità di immaginare attivamente ciò che si vuole, limitandosi invece a dibattiti di natura reattiva.
Sì, questo aspetto costituisce la gran parte del problema della sinistra, ma non solo in Italia.
Posto che nella mia personalissima visione la sinistra vicina alla gente ha più cose in comune con casa Pound che con Repubblica o con Fedez, per il resto sì, la storia di Clint Eastwood e Platone è l' emblema. Ma è solo l' emblema, poi ci sono i fatti: Fornero, legge Minniti, Renzi, Jobs Act etc. Quello che io vedo nel centro sinistra da una quindicina di anni, sono persone privilegiate con idee di sinistra ma visione classista e individualista che votano politici che fanno cose di destra. Motivo per cui la working class vota a destra, forse perché il PD non è un' opzione, o forse per reale affiliazione, chissà.
Molto vero quello che dici su Fedez, è un discorso che dovrebbe essere chiaro ed evidente a tutti ma nella fattispecie non si può applicare. Si parla di incontro di prospettive diverse ma lui non è andato a presentare una prospettiva di sinistra in uno spazio di destra; Fedez ha sempre cambiato direzione in base a ciò che per lui era più opportuno (per il suo personal branding, appunto), quindi le critiche in questo caso sono più che sensate. Il problema, più che Fedez, però, sono persone di sinistra (o che sostengono di esserlo), con idee ancora di sinistra, che non si presentano in questi spazi e non creano opportunità di confronto.
Sì, il punto della newsletter è proprio l'ultimo che sollevi. Ma sull'idea che tutto ciò che Fedez dice e fa sia marketing oriented, mmh, lì ti seguo meno: ci vedo, invece, nelle cose che Fedez dice e fa, una spontaneità nella migliore delle ipotesi, un'ingenuità nella peggiore, attorno alla quale viene poi cucito un vestito di marketing. Ma l'interesse per i temi di carattere politico e sociale c'è, e c'è fin da tempi non sospetti. Certamente è rimasto un interesse per l'appunto un po' ingenuo e che in quanto tale rende Fedez una banderuola: ieri i diritti della comunità queer - ai quali, sono disposto a scommettere, Fedez tiene ancora -, oggi i toni di complicità con Cruciani e i giovani di Forza Italia.
Purtroppo non riesco più ad intravedere nessun tipo di ingenuità o spontaneità. Vero è che ha sollevato molte tematiche in tempi non sospetti, ma forse il successo lo ha allontanato molto da tutto questo ed ora lo scollamento è sotto gli occhi di tutti - grazie anche alla madre manager che ne gestisce ogni singola mossa (quindi, se mai ci fosse dell'ingenuità, verrebbe immediatamente sovrastata o reindirizzata). Ciò non toglie che possa ancora tenere ad alcuni valori o che non si possa cambiare idea nel corso della vita (a chi non succede?), anche se può non piacere a chi sta dall'altra parte. La differenza è l'esposizione e la strumentalizzazione che se ne fa. Apprezzo molto però che qui se ne faccia una riflessione e uno scambio in un modo che, aimè, capita sempre più raramente di vedere in giro. Grazie!
Grazie a te! Commenti come il tuo danno lo slancio per continuare a cercare di fare bene, di scrivere bene, di discutere bene.
Io ho reagito similmente male alla chiusura di Pocket, poi mi sono ricordata che prima di Pocket usavo Instapaper, e ho migrato tutto in meno di cinque minuti. Instapaper resiste e lotta insieme a noi per leggere l'internet offline
Sì, ho rimediato anch’io con Instapaper, ma ci sono praticamente cresciuto, con Pocket, e per di più mi pare che Instapaper abbia un’interfaccia così anonima :(
Io sono cresciuta con Readability, non so se te la ricordi #vecchiezza
Oddio, no, mai sentita :)
(e soprattutto Instapaper riesce dove Pocket falliva da un annetto: salvare gli articoli dell'Atlantic)