Che musica è stata, quella di gennaio
La prima rubrica di questa newsletter, forse. Poi anche le cose che ho letto e visto.
Facciamo che nel mio primo mese su Substack ho pubblicato ogni settimana per l’entusiasmo iniziale. Facciamo che la prossima volta che ci sentiremo sarà il 16 febbraio, il giorno dopo il congresso di Azione. Perché l’ho menzionato? Perché sono stato a un aperitivo elettorale – non saprei come definirlo meglio – di Azione, e credo ci sia materiale per continuare il nostro ragionamento sull’incapacità (o impossibilità?) di parlare al mondo contemporaneo da parte di ciò che destra non è.
Nel frattempo inizia una collaborazione con l’amico Matteo, quello di bva, quello che ho già citato in questa newsletter. Si parla di musica, potrebbe diventare una rubrica fissa, ma spiego tutto qui sotto.
Le cose che ho ascoltato a gennaio
Qualche giorno fa ho commentato un Substack di DLSO (una delle poche cose di Instagram che mi mancano da quando l’ho abbandonato) sui dischi usciti la scorsa settimana. Scrivevo: «Se tutto il 2025 va com’è andato gennaio, io non so se arrivo alla fine dell’anno». DLSO mi ha risposto: «Gennaio è sempre un mese molto carico, se già vedi questa ultima settimana i volumi sono diminuiti. Vediamo febbraio». Il punto, però, non era la quantità, ma la qualità. Sapevamo che a gennaio sarebbero usciti certi dischi, ma non sapevamo che ci avrebbero colpito così tanto.
Scrivo quindi a Matteo – padrone di casa, qui su bva – perché avevamo concordato che avrei recensito uno di questi album. Gli dico qualcosa del tipo: «So che avevo promesso quella recensione, ma gennaio è stato incredibile nel complesso. Che ne dici se scrivessi un pezzo sull’andamento dell’intero mese?». Lui accetta, anzi, rilancia: perché non farlo ogni mese? Vediamo, Matteo. Vediamo se trovo il tempo e se i prossimi mesi saranno all’altezza di gennaio. Nel frattempo, partiamo dalla fine.
Cose che
Ho letto
Ho finito Stiamo Sprecando Internet dí Antonio Pavolini e ne ho scritto sul mio Goodreads. Ora viene veramente voglia di trovare tutti i modi in cui stiamo sprecando internet, ma non dal punto di vista del nostro comportamento di utenti - quello è uno sforzo che ha già fatto molto bene Bruno Mastroianni, che tra l’altro ha scritto la prefazione del libro di Pavolini e di cui vi consiglio La disputa felice, libello con intuizioni ficcanti sul tema delle discussioni nei social -, ma dal punto di vista di come usiamo ciò che social non è. Eh, lo so, che sono stato vago. Ma cosa faccio? Comincio ora a spiegarvi l’esempio che ho in mente? Magari ne parliamo la prossima volta, dai.
Ho visto
Kind Hearts and Coronets. Se fossimo in Inghilterra basterebbe questo titolo, credo, e tutte e tutti voi vi stareste dicendo: «Well, he watched nothing but a masterpiece». E non stareste usando la parola “masterpiece” a sproposito, perché questo film è un gioiello di sceneggiatura che vorrei avere il tempo di approfondire nei manuali di cinema. Come ha fatto lo sceneggiatore a porre quel punto di vista? Come l’ha reso così credibile? E siccome “capolavoro” non significa “distillato di perfezione”, sul mio Letterboxd ho accennato anche a un piccolo difetto del film.
Ah, dopo aver inviato la scorsa newsletter, riflettevo sul fatto che sarebbe il caso mettessi sempre i link alle cose che ascolto, leggo e vedo, quindi qui trovate Kind Hearts and Coronets, è compreso nell’abbonamento di Amazon Prime Video, ma, su quella piattaforma, i film ci rimangono poco, quindi, se vi ho incuriosito, guardatelo quanto prima e magari mi fate sapere cosa ne pensate. E a proposito di film compresi nell’abbonamento - poi ci salutiamo perché anche stavolta ho scritto la newsletter asciugona -, da qualche giorno A Qualcuno Piace Caldo è stato inserito nell’abbonamento di Amazon Prime Video, quindi, Gere, detto che è la terza volta che ti cito qui, il DVD non mi serve più, ma poi ne parliamo insieme, di quel film.
Fine. Ci sentiamo quando avrò qualcosa da dire: potrebbe essere domani, potrebbe non essere mai più. Ciao!
Grazie per i due suggerimenti letterari, il primo in particolare mi ha incuriosito e me lo sono segnato, sul secondo non mi riguarda più visto che, Goodreads e Bluesky a parte, ho praticamente abbandonato i social (come te credo :) ).
Per quanto riguarda gennaio invece, la mia esperienza mi dice il contrario, ovvero che di solito non ci sono molte uscite interessanti in questo mese, però anche io a gennaio 2025 (diversamente dagli altri anni) ho trovato tanti dischi validi.
A presto.